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Scompenso Cardiaco: Diagnosi, Trattamento e Nuove Prospettive

Immagine del redattore: Doc On CallDoc On Call

Introduzione

Lo scompenso cardiaco (SC, Scompenso Cardiaco) rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità a livello globale, con un impatto significativo sui sistemi sanitari e sulla qualità della vita dei pazienti. È una sindrome clinica complessa caratterizzata dall'incapacità del cuore di mantenere un'adeguata gittata cardiaca per soddisfare le esigenze metaboliche dell'organismo o di farlo solo a costo di un aumento delle pressioni di riempimento. L'incidenza aumenta con l'età e si associa frequentemente a comorbidità come diabete mellito, ipertensione arteriosa e malattia coronarica.


Eziologia e Classificazione

Le cause dello scompenso cardiaco sono eterogenee e spesso multifattoriali. Comprendere l'eziologia è fondamentale per impostare una terapia mirata.

Principali cause:

  • Cardiopatie ischemiche: rappresentano la causa più comune nei paesi industrializzati. Gli eventi ischemici acuti o la malattia coronarica cronica portano a rimodellamento ventricolare e disfunzione miocardica.

  • Ipertensione arteriosa: il sovraccarico pressorio cronico induce ipertrofia ventricolare sinistra e, successivamente, disfunzione diastolica e sistolica.

  • Cardiomiopatie:

    • Dilatatativa: caratterizzata da dilatazione ventricolare e ridotta funzione sistolica.

    • Ipertrofica: disfunzione diastolica con ostruzione all'efflusso in alcuni casi.

    • Restrittiva: compromissione della compliance ventricolare.

  • Valvulopatie: la stenosi aortica e l'insufficienza mitralica cronica sono tra le principali patologie valvolari che portano a SC.

  • Disordini del ritmo cardiaco: la fibrillazione atriale (FA, Fibrillazione Atriale) e le tachiaritmie sostenute possono precipitare lo scompenso.

  • Cause metaboliche e sistemiche: comprendono diabete mellito, disfunzioni tiroidee, amiloidosi, sarcoidosi, infezioni (miocarditi) e patologie renali croniche.

  • Cuore polmonare: una forma di scompenso cardiaco secondaria all’ipertensione polmonare (IP, Ipertensione Polmonare) che porta a disfunzione del ventricolo destro. È spesso causato da patologie polmonari croniche come broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO, Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), embolia polmonare e malattie interstiziali polmonari.


Classificazione

La classificazione più utilizzata dello scompenso cardiaco si basa sulla frazione di eiezione (FE) del ventricolo sinistro:

  • SC con frazione di eiezione ridotta (HFrEF, Heart Failure with reduced Ejection Fraction, FE <40%): compromissione della contrattilità miocardica.

  • SC con frazione di eiezione preservata (HFpEF, Heart Failure with preserved Ejection Fraction, FE ≥50%): prevalente disfunzione diastolica.

  • SC con frazione di eiezione moderatamente ridotta (HFmrEF, Heart Failure with mildly reduced Ejection Fraction, FE 40-49%): categoria intermedia con caratteristiche miste.

La classificazione secondo la New York Heart Association (NYHA, New York Heart Association), basata sulla sintomatologia durante l’attività fisica, rimane utile per la valutazione clinica e la prognosi.


Diagnosi

La diagnosi precoce è cruciale per migliorare la prognosi e richiede un approccio multimodale.

  • Anamnesi ed esame obiettivo:

    • L’anamnesi dovrebbe indagare sintomi classici (dispnea da sforzo, ortopnea, edema degli arti inferiori, astenia) e fattori di rischio cardiovascolari.

    • L’esame fisico può evidenziare turgore delle giugulari, terzo tono cardiaco, crepitii polmonari e epatomegalia.


Esami strumentali e di laboratorio:

  • Biomarcatori:

    • Peptide natriuretico di tipo B (BNP) e Pro-peptide natriuretico cerebrale N-terminale (NT-proBNP) sono fondamentali per la diagnosi e la stratificazione del rischio; valori elevati correlano con una prognosi peggiore.

  • Ecocardiogramma transtoracico (TTE): esame di prima scelta per la valutazione morfo-funzionale del cuore. Fornisce informazioni sulla FE, sulle dimensioni delle camere cardiache e sulle valvulopatie associate.

  • Risonanza magnetica cardiaca (RMC): gold standard per la valutazione dei volumi ventricolari e nella caratterizzazione tissutale (fibrosi, infiltrati).

  • Angio-TC coronarica (CTCA) e coronarografia: indicate in presenza di sospetta eziologia ischemica.

  • Test da sforzo e test cardiopolmonare (CPET): utili per la valutazione della capacità funzionale e per guidare la decisione di impianto di dispositivi avanzati.

  • Esami ematici: valutazione di funzionalità renale, elettroliti, profilo lipidico, assetto tiroideo e marker infiammatori.


Trattamento

Il trattamento dello scompenso cardiaco richiede un approccio personalizzato e multidisciplinare.

  • Misure generali e modifiche dello stile di vita:

    • Restrizione idrica e sodica: per controllare la congestione.

    • Gestione del peso: fondamentale per monitorare i segni precoci di scompenso.

    • Attività fisica moderata: migliora la capacità funzionale e la qualità della vita.

    • Educazione del paziente: favorisce l’aderenza terapeutica e la gestione dei sintomi.

  • Terapia farmacologica:

    • Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori)

    • bloccanti del recettore dell’angiotensina (ARB)

    • inibitori del recettore dell’angiotensina e neprilisina (ARNI): migliorano la sopravvivenza e riducono ospedalizzazioni nell’HFrEF.

    • Beta-bloccanti (BB, Beta-Blockers): stabilizzano la funzione ventricolare e prevengono aritmie.

    • Antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi (MRA): indicati nei pazienti sintomatici nonostante la terapia ottimale.

    • Inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2): dapagliflozina ed empagliflozina mostrano benefici anche nei pazienti senza diabete.

    • Diuretici dell’ansa: furosemide per la gestione dei sintomi congestizi.

    • Ivabradina: per pazienti con frequenza cardiaca (FC, Heart Rate) ≥70 bpm nonostante beta-blocco massimo tollerato.

    • Digossina: nei casi di FA con controllo inadeguato della frequenza.

  • Dispositivi e terapie avanzate:

    • Terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT): indicata in pazienti con QRS ≥130 ms e FE ridotta.

    • Defibrillatore cardioverter impiantabile (ICD): prevenzione primaria e secondaria della morte improvvisa.

    • Dispositivi di assistenza ventricolare (VAD): indicati come ponte al trapianto o come terapia definitiva nei pazienti non candidabili.

  • Trapianto cardiaco: resta l'opzione terapeutica nei casi refrattari, in assenza di controindicazioni.


Nuove Prospettive e Ricerca Clinica

L’evoluzione nella gestione dello scompenso cardiaco è sostenuta dalla ricerca e dall’innovazione tecnologica:

  • Omecamtiv mecarbil: attivatore della miosina cardiaca, promettente per l’HFrEF.

  • Terapie geniche e medicina rigenerativa: in fase sperimentale per riparare il miocardio danneggiato.

  • Telemedicina e monitoraggio remoto: per ridurre ospedalizzazioni e migliorare l’aderenza terapeutica.

  • Intelligenza artificiale (AI, Artificial Intelligence) e apprendimento automatico (ML, Machine Learning): strumenti emergenti per la diagnosi precoce e la predizione degli esiti clinici.

  • Terapie personalizzate basate su biomarcatori: mirano a ottimizzare il trattamento in base alle caratteristiche individuali del paziente.





Considerazioni speciali nelle comorbidità

La gestione dello scompenso cardiaco è complicata dalla presenza di comorbidità. La FA, l’anemia, la sindrome delle apnee notturne (OSA), la malattia renale cronica (CKD) e l’obesità richiedono un approccio coordinato per prevenire la progressione della malattia e le riacutizzazioni. Il cuore polmonare, spesso sottovalutato, deve essere attentamente considerato nella diagnosi differenziale, soprattutto nei pazienti con BPCO o embolia polmonare pregressa.


Conclusioni

Lo scompenso cardiaco rappresenta una sfida clinica complessa che richiede un approccio integrato e multidisciplinare. La combinazione di diagnosi precoce, terapia farmacologica ottimale, interventi non farmacologici e l’adozione delle nuove tecnologie permette di migliorare significativamente la prognosi e la qualità della vita dei pazienti. Il futuro è orientato verso la personalizzazione della terapia, l’impiego di innovazioni farmacologiche e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per un approccio sempre più mirato ed efficace.

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Cuore Anatomico

 
 
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