Stipsi cronica: inquadramento clinico, diagnostico e terapeutico
- Doc On Call
- 23 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 27 mar
Definizione e classificazione
La stitichezza (o stipsi) è un disturbo della defecazione caratterizzato da ridotta frequenza di evacuazione, difficoltà nell’evacuazione o percezione di evacuazione incompleta. Si distingue in:
Stipsi acuta: insorgenza improvvisa, frequentemente correlata a cause organiche o farmacologiche.
Stipsi cronica: disturbo persistente, solitamente multifattoriale, con durata ≥3 mesi.
Secondo i Criteri di Roma IV (2016), la stipsi cronica funzionale è definita dalla presenza, per almeno 3 mesi (con esordio ≥6 mesi prima), di ≥2 dei seguenti sintomi:
Sforzo in ≥25% delle evacuazioni
Feci dure o grumose in ≥25% delle evacuazioni
Sensazione di evacuazione incompleta
Sensazione di ostruzione ano-rettale
Uso di manovre digitali per facilitare l’evacuazione
Frequenza <3 evacuazioni/settimana
In assenza di criteri per la sindrome dell’intestino irritabile (IBS-C), la diagnosi è di stipsi cronica funzionale.
Epidemiologia
La stipsi è un disturbo molto comune nella popolazione generale, con una prevalenza stimata tra il 10% e il 20% nei paesi occidentali. È più frequente nel sesso femminile, negli anziani e nei soggetti con ridotta attività fisica o dieta povera di fibre. La prevalenza aumenta con l’età e può raggiungere il 30–40% negli ultra-65enni.
Eziologia
Stipsi secondaria
Cause potenzialmente reversibili o organiche:
Farmaci: oppioidi, anticolinergici, antidepressivi triciclici, ferro, calcio-antagonisti, antiacidi contenenti alluminio
Malattie metaboliche/endocrine: ipotiroidismo, diabete mellito, ipercalcemia
Malattie neurologiche: Parkinson, sclerosi multipla, lesioni midollari
Ostruzioni meccaniche: tumori colorettali, stenosi, prolasso rettale
Malattie sistemiche: sclerodermia, amiloidosi
Stipsi funzionale (primaria)
Include tre sottotipi principali:
Transito rallentato (colonica lenta): motilità intestinale ridotta
Disfunzione del pavimento pelvico: dissinergia dell’atto defecatorio
Stipsi da comportamenti alimentari/scarsa assunzione di fibre
Diagnosi
Anamnesi
Fondamentale per distinguere tra stipsi funzionale e secondaria:
Frequenza, consistenza delle feci (scala di Bristol), tempo speso in bagno
Abitudini dietetiche e idratazione
Uso di farmaci
Presenza di sintomi di allarme: sanguinamento rettale, perdita di peso, anemia, familiarità per neoplasie
Esame obiettivo
Ispezione addominale
Palpazione per masse o dolenzia
Esplorazione rettale digitale: utile per valutare tono anale, presenza di feci, alterazioni anatomiche, manovre defecatorie
Esami di laboratorio
Emocromo
TSH
Elettroliti
Glicemia
Calcemia
Esami strumentali
Indicati se:
Presenza di red flags
Mancata risposta al trattamento iniziale
Colonscopia: >50 anni o con sintomi allarmantiRx addome o clisma opaco: nei casi di sospetta ostruzioneManometria anorettale: utile per disfunzione del pavimento pelvicoTest del tempo di transito intestinale (marcatori radio-opachi o scintigrafia)
Trattamento
Modifiche dello stile di vita
Dieta ricca in fibre: almeno 20–35 g/die (frutta, verdura, cereali integrali)
Assunzione di liquidi: >1.5–2 L/die, soprattutto se si aumenta l’introito di fibre
Esercizio fisico regolare
Rituali evacuativi regolari: incoraggiare evacuazione dopo i pasti, senza fretta
Terapia farmacologica
a) Lassativi osmotici
Polietilenglicole (PEG): ben tollerato, efficace, non assorbito
Lattulosio, sorbitolo: fermentabili, più gasogeni
b) Lassativi di massa
Psyllium, crusca: aumentano il volume fecale
Necessitano di adeguata idratazione
c) Lassativi stimolanti
Bisacodile, senna: aumentano peristalsi, indicati solo a breve termine
Possibile assuefazione a lungo termine
d) Probiotici
Alcuni ceppi (es. Bifidobacterium lactis) mostrano efficacia modesta nell’aumentare la frequenza evacuativa
e) Nuovi farmaci
Lubiprostone: attivatore dei canali del cloro CIC-2; approvato per stipsi cronica e IBS-C
Prucalopride: agonista selettivo del recettore 5-HT4; stimola la motilità intestinale
Linaclotide: agonista guanilato ciclasi-C; utile anche in IBS-C
Terapie comportamentali
a) Biofeedback
Efficace nei pazienti con dissinergia del pavimento pelvico
Mira a rieducare il coordinamento tra muscoli addominali e perineali durante la defecazione
b) Psicoterapia
Indicato nei casi associati a disturbi d’ansia, depressione o IBS
Complicanze
Emorroidi, ragadi anali
Feci incistate, fecaloma
Prolasso rettale
Ritenzione urinaria (da stasi fecale cronica)
Rischio aumentato di ostruzione intestinale nei casi severi
Conclusioni
La stipsi cronica è una condizione eterogenea che impatta significativamente sulla qualità della vita. L’approccio diagnostico deve essere sistematico e guidato dalla clinica, con l’obiettivo di escludere cause secondarie e identificare il sottotipo funzionale predominante. Il trattamento deve essere personalizzato, combinando misure dietetiche, modifiche dello stile di vita e terapia farmacologica mirata. Nei casi refrattari, il ricorso a indagini specialistiche e trattamenti avanzati (es. biofeedback, farmaci prokinetici) può migliorare significativamente l’outcome clinico.
Bibliografia essenziale
Rao SSC et al. Constipation: Evaluation and treatment. Gastroenterol Clin North Am. 2023
Lacy BE et al. ACG Clinical Guidelines: Management of Benign Anorectal Disorders. Am J Gastroenterol. 2021
Drossman DA et al. Rome IV Functional Gastrointestinal Disorders. Gastroenterology. 2016
AIGO – Linee Guida per la gestione della stipsi cronica, 2022
NICE – Constipation in adults, management (updated 2023)
+39 3759027719
The Health Guard S.T.P.
