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Stipsi cronica: inquadramento clinico, diagnostico e terapeutico

Aggiornamento: 27 mar

Definizione e classificazione

La stitichezza (o stipsi) è un disturbo della defecazione caratterizzato da ridotta frequenza di evacuazione, difficoltà nell’evacuazione o percezione di evacuazione incompleta. Si distingue in:

  • Stipsi acuta: insorgenza improvvisa, frequentemente correlata a cause organiche o farmacologiche.

  • Stipsi cronica: disturbo persistente, solitamente multifattoriale, con durata ≥3 mesi.

Secondo i Criteri di Roma IV (2016), la stipsi cronica funzionale è definita dalla presenza, per almeno 3 mesi (con esordio ≥6 mesi prima), di ≥2 dei seguenti sintomi:

  • Sforzo in ≥25% delle evacuazioni

  • Feci dure o grumose in ≥25% delle evacuazioni

  • Sensazione di evacuazione incompleta

  • Sensazione di ostruzione ano-rettale

  • Uso di manovre digitali per facilitare l’evacuazione

  • Frequenza <3 evacuazioni/settimana

In assenza di criteri per la sindrome dell’intestino irritabile (IBS-C), la diagnosi è di stipsi cronica funzionale.


Epidemiologia

La stipsi è un disturbo molto comune nella popolazione generale, con una prevalenza stimata tra il 10% e il 20% nei paesi occidentali. È più frequente nel sesso femminile, negli anziani e nei soggetti con ridotta attività fisica o dieta povera di fibre. La prevalenza aumenta con l’età e può raggiungere il 30–40% negli ultra-65enni.


Eziologia

Stipsi secondaria

Cause potenzialmente reversibili o organiche:

  • Farmaci: oppioidi, anticolinergici, antidepressivi triciclici, ferro, calcio-antagonisti, antiacidi contenenti alluminio

  • Malattie metaboliche/endocrine: ipotiroidismo, diabete mellito, ipercalcemia

  • Malattie neurologiche: Parkinson, sclerosi multipla, lesioni midollari

  • Ostruzioni meccaniche: tumori colorettali, stenosi, prolasso rettale

  • Malattie sistemiche: sclerodermia, amiloidosi

Stipsi funzionale (primaria)

Include tre sottotipi principali:

  • Transito rallentato (colonica lenta): motilità intestinale ridotta

  • Disfunzione del pavimento pelvico: dissinergia dell’atto defecatorio

  • Stipsi da comportamenti alimentari/scarsa assunzione di fibre


Diagnosi

Anamnesi

Fondamentale per distinguere tra stipsi funzionale e secondaria:

  • Frequenza, consistenza delle feci (scala di Bristol), tempo speso in bagno

  • Abitudini dietetiche e idratazione

  • Uso di farmaci

  • Presenza di sintomi di allarme: sanguinamento rettale, perdita di peso, anemia, familiarità per neoplasie

Esame obiettivo

  • Ispezione addominale

  • Palpazione per masse o dolenzia

  • Esplorazione rettale digitale: utile per valutare tono anale, presenza di feci, alterazioni anatomiche, manovre defecatorie

Esami di laboratorio

  • Emocromo

  • TSH

  • Elettroliti

  • Glicemia

  • Calcemia

Esami strumentali

Indicati se:

  • Presenza di red flags

  • Mancata risposta al trattamento iniziale

Colonscopia: >50 anni o con sintomi allarmantiRx addome o clisma opaco: nei casi di sospetta ostruzioneManometria anorettale: utile per disfunzione del pavimento pelvicoTest del tempo di transito intestinale (marcatori radio-opachi o scintigrafia)


Trattamento

Modifiche dello stile di vita

  1. Dieta ricca in fibre: almeno 20–35 g/die (frutta, verdura, cereali integrali)

  2. Assunzione di liquidi: >1.5–2 L/die, soprattutto se si aumenta l’introito di fibre

  3. Esercizio fisico regolare

  4. Rituali evacuativi regolari: incoraggiare evacuazione dopo i pasti, senza fretta

Terapia farmacologica

a) Lassativi osmotici

  • Polietilenglicole (PEG): ben tollerato, efficace, non assorbito

  • Lattulosio, sorbitolo: fermentabili, più gasogeni

b) Lassativi di massa

  • Psyllium, crusca: aumentano il volume fecale

  • Necessitano di adeguata idratazione

c) Lassativi stimolanti

  • Bisacodile, senna: aumentano peristalsi, indicati solo a breve termine

  • Possibile assuefazione a lungo termine

d) Probiotici

  • Alcuni ceppi (es. Bifidobacterium lactis) mostrano efficacia modesta nell’aumentare la frequenza evacuativa

e) Nuovi farmaci

  • Lubiprostone: attivatore dei canali del cloro CIC-2; approvato per stipsi cronica e IBS-C

  • Prucalopride: agonista selettivo del recettore 5-HT4; stimola la motilità intestinale

  • Linaclotide: agonista guanilato ciclasi-C; utile anche in IBS-C

Terapie comportamentali

a) Biofeedback

  • Efficace nei pazienti con dissinergia del pavimento pelvico

  • Mira a rieducare il coordinamento tra muscoli addominali e perineali durante la defecazione

b) Psicoterapia

  • Indicato nei casi associati a disturbi d’ansia, depressione o IBS


Complicanze

  • Emorroidi, ragadi anali

  • Feci incistate, fecaloma

  • Prolasso rettale

  • Ritenzione urinaria (da stasi fecale cronica)

  • Rischio aumentato di ostruzione intestinale nei casi severi


Conclusioni

La stipsi cronica è una condizione eterogenea che impatta significativamente sulla qualità della vita. L’approccio diagnostico deve essere sistematico e guidato dalla clinica, con l’obiettivo di escludere cause secondarie e identificare il sottotipo funzionale predominante. Il trattamento deve essere personalizzato, combinando misure dietetiche, modifiche dello stile di vita e terapia farmacologica mirata. Nei casi refrattari, il ricorso a indagini specialistiche e trattamenti avanzati (es. biofeedback, farmaci prokinetici) può migliorare significativamente l’outcome clinico.


Bibliografia essenziale

  1. Rao SSC et al. Constipation: Evaluation and treatment. Gastroenterol Clin North Am. 2023

  2. Lacy BE et al. ACG Clinical Guidelines: Management of Benign Anorectal Disorders. Am J Gastroenterol. 2021

  3. Drossman DA et al. Rome IV Functional Gastrointestinal Disorders. Gastroenterology. 2016

  4. AIGO – Linee Guida per la gestione della stipsi cronica, 2022

  5. NICE – Constipation in adults, management (updated 2023)


+39 3759027719

The Health Guard S.T.P.


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