Reflusso Gastroesofageo (MRGE): Approccio Clinico e Terapie Attuali
- Doc On Call
- 23 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Definizione
Il reflusso gastroesofageo (MRGE, Malattia da Reflusso Gastroesofageo) è una condizione cronica in cui il contenuto gastrico refluisce nell'esofago, provocando sintomi fastidiosi e/o danno mucosale. La definizione si basa su manifestazioni cliniche, riscontro endoscopico, impedenziometria e pH-metria esofagea.
Secondo le linee guida dell'American College of Gastroenterology (ACG, 2022), il GERD è definito come una "condizione risultante dal reflusso retrogrado del contenuto gastrico che provoca sintomi molesti con o senza danno tissutale esofageo".
Epidemiologia
Prevalenza: 10–20% nei paesi occidentali, con aumento globale.
Età di insorgenza: più comune tra i 30 e i 50 anni, ma può verificarsi a qualsiasi età.
Fattori di rischio principali:
Obesità e sovrappeso
Ernia iatale
Gravidanza
Fumo e consumo di alcol
Dieta ricca di grassi, cioccolato, caffè, menta
Fisiopatologia
Il meccanismo primario è l’incontinenza del LES (Lower Esophageal Sphincter), che permette la risalita del contenuto gastrico acido nell’esofago. Altri fattori coinvolti includono:
Rilasciamenti transitori del LES (TLESRs)
Alterata clearance esofagea
Ritardato svuotamento gastrico
Ridotta resistenza mucosale esofagea
Clinicamente, si distinguono due forme principali:
ERD (Erosive Reflux Disease): evidenza endoscopica di esofagite erosiva
NERD (Non-Erosive Reflux Disease): sintomi tipici in assenza di lesioni mucosali visibili
Presentazione Clinica
Sintomi tipici:
Pirosi (bruciore retrosternale)
Rigurgito acido
Disfagia occasionale
Sintomi atipici (extra-esofagei):
Tosse cronica
Raucedine o laringite
Asma refrattaria
Erosioni dentali
Segnali d’allarme (“red flags”) che richiedono EGDS:
Disfagia progressiva
Ematemesi o melena
Anemia sideropenica
Perdita di peso inspiegata
Diagnosi
Approccio iniziale:
In pazienti senza segni di allarme, è accettabile una prova terapeutica con inibitori di pompa protonica (IPP) per 4–8 settimane.
Esami strumentali:
Esofagogastroduodenoscopia (EGDS): indicata in caso di fallimento della terapia empirica o presenza di red flags.
pH-metria esofagea 24h: gold standard per la diagnosi di NERD.
Impedenziometria pH-metrica: valuta reflussi acidi e non acidi.
Manometria esofagea: utile nel work-up pre-chirurgico o per escludere disturbi motori esofagei.
Trattamento
Modifiche dello stile di vita:
Evitare pasti abbondanti e sdraiarsi subito dopo mangiato
Ridurre il consumo di alcol, caffeina, cioccolato, cibi grassi
Dimagrimento nei soggetti in sovrappeso
Sollevare la testiera del letto
Terapia farmacologica:
Inibitori di pompa protonica (IPP): prima scelta (omeprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo)
Dose piena per 4–8 settimane, seguita da rivalutazione clinica
Anti-H2 (es. famotidina): alternativa o complemento in casi lievi o notturni
Alginate e antiacidi: utili per il controllo dei sintomi transitori
Terapie avanzate per casi refrattari:
Valutare NERD, ipersensibilità esofagea o dispepsia funzionale
Possibile uso di baclofene (riduce i TLESRs) o neuromodulatori (es. amitriptilina a basse dosi)
Opzioni Chirurgiche
La chirurgia è indicata in:
Pazienti con risposta parziale ai farmaci
Intolleranza agli IPP
Soggetti giovani con GERD documentato e compliance ridotta alla terapia cronica
L’intervento più utilizzato è la fundoplicatio di Nissen. Tecniche endoscopiche come Stretta e il dispositivo LINX sono opzioni emergenti selezionate.
Complicanze
Esofagite erosiva severa (Los Angeles C–D)
Esofago di Barrett: metaplasia intestinale a rischio di evoluzione neoplastica
Stenosi esofagea peptica
Adenocarcinoma esofageo (rischio aumentato nei pazienti con Barrett)
Conclusioni
Il reflusso gastroesofageo è una patologia ad alta prevalenza, spesso gestibile con strategie empiriche, ma richiede un approccio individualizzato nei casi refrattari o complicati. La conoscenza dei criteri diagnostici moderni e l’uso razionale della terapia farmacologica e chirurgica sono fondamentali nella pratica clinica.
